La ricerca e il terremoto
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La ricerca e il terremoto
Non posso nascondere il mio disgusto riguardo al fatto che gli allarmi lanciati dal perito Giampaolo Giuliani, il quale sostiene di aver previsto il sisma, non solo siano rimasti inascoltati ma abbiano avuto come conseguenza un avviso di garanzia per procurato allarme.
Questo fatto è emblematico dell'opinione che le istituzioni del nostro paese hanno della ricerca. È doloroso in questo momento dover ripetere quello che era l'oggetto di molti interventi nelle nostre assemblee durante l'occupazione: la ricerca non serve solo per scopi culturali e per l'avanzamento scientifico del paese, serve per salvare vite umane. Non è importante se il Giuliani abbia effettivamente potuto prevedere il terremoto o no, quello che importa è che l'impegno nella ricerca in un settore così delicato in Italia sia stato denigrato al punto di andare a finire nel penale.
Anche se volessimo accantonare il fatto del Giuliani la ricerca diventerebbe comunque protagonista del discorso. Nella nostra facoltà si studia il modo di mettere in sicurezza gli edifici a basso costo, scriviamo tesi di laurea sulle nuove tecniche di costruzione, abbiamo le competenze e le conoscenze necessarie per costruire intere città sismicamente sicure. Considerato questo mi chiedo come sia possibile non considerare come un pericoloso nemico pubblico chi vuole regalare questi preziosi strumenti ai privati. Chi ci taglia i fondi e preferisce, piuttosto che strutturare giovani ricercatori, assegnare contratti a personale esterno diventa palesemente colpevole quando accadono questi terribili eventi.
Con questo sfogo rivendico l'importanza dell'università pubblica bene comune e strategico per l'intera società.
Solidarity
Questo fatto è emblematico dell'opinione che le istituzioni del nostro paese hanno della ricerca. È doloroso in questo momento dover ripetere quello che era l'oggetto di molti interventi nelle nostre assemblee durante l'occupazione: la ricerca non serve solo per scopi culturali e per l'avanzamento scientifico del paese, serve per salvare vite umane. Non è importante se il Giuliani abbia effettivamente potuto prevedere il terremoto o no, quello che importa è che l'impegno nella ricerca in un settore così delicato in Italia sia stato denigrato al punto di andare a finire nel penale.
Anche se volessimo accantonare il fatto del Giuliani la ricerca diventerebbe comunque protagonista del discorso. Nella nostra facoltà si studia il modo di mettere in sicurezza gli edifici a basso costo, scriviamo tesi di laurea sulle nuove tecniche di costruzione, abbiamo le competenze e le conoscenze necessarie per costruire intere città sismicamente sicure. Considerato questo mi chiedo come sia possibile non considerare come un pericoloso nemico pubblico chi vuole regalare questi preziosi strumenti ai privati. Chi ci taglia i fondi e preferisce, piuttosto che strutturare giovani ricercatori, assegnare contratti a personale esterno diventa palesemente colpevole quando accadono questi terribili eventi.
Con questo sfogo rivendico l'importanza dell'università pubblica bene comune e strategico per l'intera società.
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zion- Numero di messaggi : 11
Data d'iscrizione : 22.10.08
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