Resoconto 17 Ottobre
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Resoconto 17 Ottobre
In seguito alle discussioni tenutesi presso il presidio permanente installato nel chiostro, Ingegneria in movimento ha individuato come passaggio fondamentale della protesta la giornata di sciopero generale del 17 Ottobre, indetta da Confederazioni ed Organizzazioni sindacali CUB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale.
La piattaforma comunicata durante il corteo è risultata condivisa da molte delle categorie del pubblico impiego e dalla componente studentesca; i punti fondamentali espressi nella giornata sono stati:
forti aumenti generalizzati per salari e pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica - rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione;
abolizione delle leggi Treu e 30 - continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla mobilità;
sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;
fermare il razzismo che, oltre a negare diritti uguali e la dignità delle persone, scarica sui migranti la responsabilità dei principali problemi sociali;
restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare - pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori - difesa del diritto di sciopero.
Da tutti gli spezzoni è uscita una chiara posizione di dissenso nei confronti dell’operato dell’attuale governo e dei passati, oltre alla presa di coscienza della necessità di organizzazione tra le varie anime della protesta, lavoratori, precari, studenti.
Il contributo portato dal mondo universitario è risultato di decisiva importanza, dalla mattina le varie facoltà sono state riempite di materiale informativo e circa in 50000 si sono mossi per raggiungere la partenza del corteo in Piazza Esedra, che ha riportato numeri imponenti, 400000 persone hanno invaso Roma per comunicare i contenuti di un movimento sempre più in crescita.
In Via Labicana le studentesse e gli studenti universitari hanno deciso di proseguire fino al Ministero della Pubblica Istruzione per ribadire l’opposizione alla legge 133, il rifiuto di questo modello di distruzione dell’università pubblica, laica e di massa e per far capire che la crisi attuale non sarà pagata con i pochi fondi destinati alla ricerca.
Si sono quindi susseguiti gli interventi delle varie facoltà in mobilitazione, fino a quando il corteo non ha ripreso la marcia verso l’università, per tornare nuovamente nei luoghi quotidiani con assemblee, volantinaggi ed iniziative.
La protesta non si arresterà fino al ritiro della legge. Nel frattempo costruiamo un progetto di alternativa a questa università.
La piattaforma comunicata durante il corteo è risultata condivisa da molte delle categorie del pubblico impiego e dalla componente studentesca; i punti fondamentali espressi nella giornata sono stati:
forti aumenti generalizzati per salari e pensioni, introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento salariale legato agli aumenti dei prezzi e difesa della pensione pubblica - rilancio del ruolo del contratto nazionale come strumento di redistribuzione del reddito - difesa e potenziamento dei servizi pubblici, dei beni comuni, del diritto a prestazioni sanitarie, del diritto alla casa e all'istruzione;
abolizione delle leggi Treu e 30 - continuità del reddito e lotta alla precarietà lavorativa e sociale, con forme di reddito legate al diritto alla casa, allo studio, alla formazione e alla mobilità;
sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi o mortali;
fermare il razzismo che, oltre a negare diritti uguali e la dignità delle persone, scarica sui migranti la responsabilità dei principali problemi sociali;
restituire ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare - pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori - difesa del diritto di sciopero.
Da tutti gli spezzoni è uscita una chiara posizione di dissenso nei confronti dell’operato dell’attuale governo e dei passati, oltre alla presa di coscienza della necessità di organizzazione tra le varie anime della protesta, lavoratori, precari, studenti.
Il contributo portato dal mondo universitario è risultato di decisiva importanza, dalla mattina le varie facoltà sono state riempite di materiale informativo e circa in 50000 si sono mossi per raggiungere la partenza del corteo in Piazza Esedra, che ha riportato numeri imponenti, 400000 persone hanno invaso Roma per comunicare i contenuti di un movimento sempre più in crescita.
In Via Labicana le studentesse e gli studenti universitari hanno deciso di proseguire fino al Ministero della Pubblica Istruzione per ribadire l’opposizione alla legge 133, il rifiuto di questo modello di distruzione dell’università pubblica, laica e di massa e per far capire che la crisi attuale non sarà pagata con i pochi fondi destinati alla ricerca.
Si sono quindi susseguiti gli interventi delle varie facoltà in mobilitazione, fino a quando il corteo non ha ripreso la marcia verso l’università, per tornare nuovamente nei luoghi quotidiani con assemblee, volantinaggi ed iniziative.
La protesta non si arresterà fino al ritiro della legge. Nel frattempo costruiamo un progetto di alternativa a questa università.
oriana- Numero di messaggi : 5
Data d'iscrizione : 17.10.08
Resoconto ufficiale 17 ottobre
RESOCONTO ASSEMBLEA DEL 17 AL PRESIDIO
Ordine del Giorno:
Argomenti da proporre alla prima riunione del comitato;
Costituzione di gruppi di lavoro.
Durante la discussione sono stati proposti dei possibili punti da discutere durante la prima riunione del
comitato, che si terrà Lunedì 20 alle 12:00 nella sala del consiglio della presidenza.
Fissare la data per la prossima assemblea, richiedendo il blocco della didattica, sul modello di quella
tenuta Mercoledì 15, per discutere anche con i professori le prossime iniziative;
Programmare delle lezioni in luoghi pubblici per attirare l'attenzione mediatica e sensibilizzare
l'opinione pubblica;
Chiedere ai professori di dedicare del tempo, durante le lezioni, per spiegare agli studenti le
conseguenze della Legge 133;
Scrivere una lettera ai giornali, firmata da studenti e docenti, esponendo i motivi che ci portano a
contestare questa Legge, e per attirare l'attenzione su questo problema.
Istituire un calendario di lezioni di recupero per coloro che sono impegnati nella protesta, e
comunicarlo a tutti gli studenti della nostra facoltà;
Istituire un tavolo di lavoro per produrre delle proposte alternative alla Legge 133.
Per organizzare meglio il lavoro è stato deciso di creare dei gruppi di lavoro:
Gruppo Creativo/Eventi: che attualmente si occupa dell'organizzazione di un Aperitivo di
sensibilizzazione sia qui che al biennio;
Gruppo Rassegna Stampa: che si occupa dei rapporti con i media, e di raccogliere notizie,
Gruppo Informazione: che si occupa di scrivere i resoconto delle giornate e delle assemblee, e della
creazione di materiale informativo;
Gruppo analisi della Legge 133/Proposte alternative alla riforma.
Chiunque voglia può unirsi ai gruppi aggiungendosi sul Forum, o direttamente al Presidio.
Ordine del Giorno:
Argomenti da proporre alla prima riunione del comitato;
Costituzione di gruppi di lavoro.
Durante la discussione sono stati proposti dei possibili punti da discutere durante la prima riunione del
comitato, che si terrà Lunedì 20 alle 12:00 nella sala del consiglio della presidenza.
Fissare la data per la prossima assemblea, richiedendo il blocco della didattica, sul modello di quella
tenuta Mercoledì 15, per discutere anche con i professori le prossime iniziative;
Programmare delle lezioni in luoghi pubblici per attirare l'attenzione mediatica e sensibilizzare
l'opinione pubblica;
Chiedere ai professori di dedicare del tempo, durante le lezioni, per spiegare agli studenti le
conseguenze della Legge 133;
Scrivere una lettera ai giornali, firmata da studenti e docenti, esponendo i motivi che ci portano a
contestare questa Legge, e per attirare l'attenzione su questo problema.
Istituire un calendario di lezioni di recupero per coloro che sono impegnati nella protesta, e
comunicarlo a tutti gli studenti della nostra facoltà;
Istituire un tavolo di lavoro per produrre delle proposte alternative alla Legge 133.
Per organizzare meglio il lavoro è stato deciso di creare dei gruppi di lavoro:
Gruppo Creativo/Eventi: che attualmente si occupa dell'organizzazione di un Aperitivo di
sensibilizzazione sia qui che al biennio;
Gruppo Rassegna Stampa: che si occupa dei rapporti con i media, e di raccogliere notizie,
Gruppo Informazione: che si occupa di scrivere i resoconto delle giornate e delle assemblee, e della
creazione di materiale informativo;
Gruppo analisi della Legge 133/Proposte alternative alla riforma.
Chiunque voglia può unirsi ai gruppi aggiungendosi sul Forum, o direttamente al Presidio.
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