WORKSHOP - LINEE GUIDA PRODOTTE DA INGEGNERIA - Didattica

DIDATTICA

Partendo dalla Zecchino-Berlinguer con l’introduzione del sistema 3+2 e passando per i continui tagli abbiamo assistito ad una inesorabile dequalificazione dell’università: l’aumento smisurato del numero di corsi di laurea e la moltiplicazione del numero di esami ha portato ad un conseguente frazionamento della conoscenza, ridotta ad essere ingabbiata nel sistema del credito formativo. Ci ritroviamo giorno per giorno a rincorrere corsi e lezioni senza avere tempo a sufficienza per analizzare ed assimilare CONCETTI e senza averne una visione organica riducendo il processo formativo ad una mera accumulazione di crediti.
Questo sistema volto all’ottimizzazione dei tempi di studio ha in molti casi prodotto l’effetto contrario, creando stop inutili nei percorsi di laurea, ha introdotto la figura del laureato triennale che non trovando risposta nel mondo del lavoro è obbligato a continuare il percorso di studi.

Nonostante la giovane età, i fallimenti di questa riforma sono già evidenti a tal punto da indurre l’ex ministro dell’istruzione Mussi ad apportare dei cambiamenti parzialmente correttivi. La riduzione del numero di esami è infatti un falso traguardo poiché la struttura complessiva della didattica universitaria resta inalterata.
Consideriamo questo momento di discussione, in seno all’autoriforma, un’importante occasione per ribadire e sottolineare la necessità di riconquistare una maggior qualità del sapere, ottenibile solo grazie ad un maggior tempo di apprendimento che permetta allo studente di consolidare i contenuti, accompagnato da una didattica che fornisca gli strumenti necessari per la formazione non di tecnici specializzati ma di figure professionali complete.
[In quest’ottica l’autoformazione può diventare un dispositivo che inizia a rompere gli schemi di insegnamento, oggi imposti all’interno dell’università. Come anche forme di didattica partecipata in cui studenti e professori comunichino sui contenuti veicolati.]